I.
Manca
la fusione dei corpi nell’abbraccio
Il legame degli sguardi,
il porto sicuro del sorriso;
la possibilità del perdersi,
Abbandonarsi.
II.
Mi perdo in voragini
scavate dall’ansia.
Piango.
Solo
seduto
In un angolo
Mi agito
aspettando che passi.
III.
Distolgo gli occhi
Soffoco le lacrime,
confuso
disturbato.
Fumo e incenso
non mi riesce
di pensare.
Ascolto
parole vuote
di una predica stupida.
Nego un’evidenza
che non riesco a realizzare.
IV.
Il movimento inquieto
dell’anima,
sondata nell’attesa
del momento che verrà.
V.
Gelido vento ottobrino:
tagli sul viso
e sulle mani.
Cammino lento
con fatica a volto chino,
e schiena curva.
VI.
Bramo
il contatto
della mano
sulla mano.
Il labbro
il seno
la stretta
del contatto.
VII.
Chiudendo gli occhi
per abbandonarmi al sonno,
mi rendo conto
di non poter dormire.
Nei versi esprimo
il ticchettio nervoso,
la pesantezza del momento
il pensiero che ritorna.
VIII.
Cieco
privato del colore
percorro con le dita
le trame del tessuto.
Compongo sulla tela
la melodia ricorrente
del pensiero.
Colgo l’essenzialità
Della sfumatura ardente.
IX.
Lungo il fiume,
specchio del mio sentimento,
tranquillo
mosso
da fremiti leggeri;
squarciato
ferito
sferzato dal vento autunnale;
Riversa ai miei piedi
impotente spettatore
gelide acque
di pianto agitato.
X.
Calate il sipario
Portate via le lampade
Buio
Notte
Non c’è più niente da vedere
Da dire.
Un pensiero su “Buio! Buio in sala! Nero!”
Un attimo prima dell’alba / qualcosa traspare lontano / un bagliore appena accennato / che vedo con gli occhi del cuore / e a quello rivolgo lo sguardo / attratto fin nel profondo / dal sole che, d’oltre confine, / lui pure mi tende le braccia /// E IL MIO TEMPO E’ TUTTO QUI / IN QUELL’ATTIMO PROTESO.