Capitalizzare un dolore

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Vomito in birreria.
Lo stomaco non è
un battello a vapore
Con tutto l’amore
Che ti ho dato. Amico
fai chiarezza
Ti prego
Tenerezza nella parola
Fermezza nella decisione
Che tu sia stato
Un preservativo bucato
o
un progetto a lunga conservazione
Banale conversazione
Io e te
Capitalizziamo questo dolore.

Randagi profumati
cresciuti per una mansione
Ascoltiamo questa domanda
questo continuo cattivo umore
Chiarezza

nell’oceano della chiacchera
il tuo tacere è informazione

in formazione
da troppi anni

ci sei tu
e il sistema
tu e la tua storia
il tuo nome troppo lungo o troppo breve
le tue ore buttate, sbagliate, sprecate
in organizzazione
Lo so
tu cercavi un’emozione
non quantificabile
uno stipendio accettabile
Indipendenza reale.

Tu e la macchina
Tu nella macchina
Tu che vorresti una macchina
Più grande e veloce
Una casa o almeno
un letto vostro
dove stare

Per ore

Hai capito oramai che ti volevo fregare
Pretendevo di amare per decisione
Avrei pagato di tutto
per un’immersione completa
Ma il sogno non regge il risveglio
Il sogno non regge niente
neanche l’intenzione

Io vorrei darti
l’uomo che meriti di baciare
Ma non so stare
Senza la tua assenza
Essere è sempre costruzione
Costruire in due
La nostra distruzione…
Tornare nel Nido
a piccoli voli.

Io vendo il sorriso di Trump
Il pianto di quel barbone
Vendo Rovazzi e Vendo Mozart
Vendo carne e Vendo soia
Vendo Piazza Duomo e Quartoggiaro
Vendo dolce e amaro
Vendo donna e uomo

Io vendo tutto ciò che vedo
Vengo da ciò che vendo
non vedo da dove vengo
So quello che compro
non so ciò che vendo

La voce rotta
Dalla provincia a S.Ambrogio
Matricola 4403062
Androide paranoide
Cerco il mio nome
Ho perso colore
Voglio stabilità
– Si avvicina un ciclone –
E se fossi il tuo clone?
Io temo un tumore
Al pensiero

Al pensiero di stare
Bene male
Guardare passare il mondo
Senza fermarmi
Senza poter cambiare stazione.

Pieno di rosso
al verde
vestito di nero
Euro buttati in alcol
Euro buttati in sede
In sede di esame

Vorrei valorizzare
Anche l’odore del letame
Parlare parlare parlare
Ancora

-Niente è vero
Tutto è registrato –

Lei ascolta prof
io sono lontano

Magenta-Milano
Quella croce mi disturba
Masturba il mio essere umano
Lei sveglierebbe
una lacrima che dorme?
Vedo ancora Don Marco
sul letto di un ospedale

cerca di convincermi
che siamo qualcosa di più
di uno strano animale

Non c’è amore più grande di questo

Dare la

La piramide si erge alta
Sulle spalle di mio padre
Nelle grida di mia madre
Contro la reggia di mio nonno

Alta chiesa invisibile
sapessi contare, costruire, aggiustare
Mi tocca invece
disprezzarmi e pensare

Devo diventare insensibile
come Wall street io posso mutare
diventare acqua
disponibile
per anime in fiamme

tossico liquame

fumo nero
io ero

io ero

io ero

morto?

Redivivo
costruendo il muro
diventando mattone
quasi matto, quasi un altro
per incarnare
un’esclusione.

Tu danza a piedi nudi
Sulle macerie della scuola elementare
Dea Bambina
Regina delle mie prime notti

Danzeremo fino a sanguinare
Inventerò per te il piacere

Fino a domattina
Quando ci dovremo svegliare
E lavorare ancora
mangiare, dormire, scopare
Cancellare

Memorie progetti pianti
Il mio nome.

Rimandare l‘evasione
Capitalizzare un Dolore.

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