Intervista: L’intermezzo

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Si è tenuto martedì 13 ottobre il primo incontro organizzato da “L’intermezzo”, la nuova associazione filo operistica nata all’Università Cattolica di Milano. In aula G.052 una trentina di studenti ha potuto ascoltare la presentazione, guidata da Riccardo Della Sciucca, sul Falstaff di Verdi, in programma al Teatro alla Scala di Milano dal 14 ottobre al 4 novembre. Dopo la presentazione dell’associazione, affidata a Marco Ferraro, il collega ha proceduto ad una vera e propria educazione sull’opera: senza tralasciare un esaustivo sommario sulla trama, ha dedicato particolare attenzione alla descrizione delle voci e delle scene, usando i dovuti supporti audiovisivi. Dopo l’incontro, durato un’ora e mezza all’incirca, i presenti hanno applaudito e in molti si sono congratulati con Della Sciucca. Erano presenti anche altri due fondatori dell’associazione: Niccolò Cambiaghi e Giovanni Piras, già mio collaboratore per Il vizio dell’esistenza.
In separata sede ho potuto scambiare due parole con Riccardo Della Sciucca, cantante lirico e allievo di Romano Emili nonché studente in Filosofia.
“L’intermezzo nasce per preparare allo spettacolo, per avere la possibilità di godere di quel che si andrà a vedere – chiarisce subito. Abbiamo in programma di organizzare periodicamente un incontro in concomitanza con l’offerta dei teatri e delle orchestre milanesi, sperando di invogliare i nostri colleghi di studi a frequentare l’ambiente sinfonico ed operistico con un’attenzione e un livello d’informazione in più.”
“Com’è nata l’idea dell’associazione?”
“Tutto è nato l’anno scorso, quando il dottor Carlo Torresani – responsabile dell’ufficio promozione culturale del Teatro alla Scala – contattò il professor Gamba – docente dell’Università Cattolica – con l’idea di riempire il teatro di giovani universitari per la rappresentazione della Turandot. Invitato a tenere un incontro introduttivo ho conosciuto li altri tre fondatori: Marco Ferraro, che è anche stato eletto nostro presidente, Niccolò Cambiaghi e Giovanni Piras. Riscontrando l’entusiasmo dei partecipanti è nata l’idea di ripetere l’esperienza, e di farne una vera e propria associazione studentesca.”
“Siete soddisfatti dell’accoglienza avuta per il primo incontro?”
“Siamo stati contenti per la partecipazione degli studenti e per l’attenzione dimostrata durante la presentazione. Non abbiamo nessuna intenzione di tenere lezioni nozionistiche, è possibile informarsi sulla trama pochi minuti prima della rappresentazione: ciò che ci interessa è arrivare a teatro con la giusta sensibilità, con la giusta preparazione, per poter godere dello spettacolo. Oltre ad una presentazione frontale, come quella di martedì, stiamo cercando di organizzare incontri con personalità del mondo operistico-musicale come registi, direttori d’orchestra e cantanti che possano raccontare tutto il mondo che c’è dietro alla rappresentazione finale”
“Quindi la prima trasferta sarà proprio per il Falstaff?”
“Esattamente, abbiamo organizzato l’incontro di martedì in vista della rappresentazione di sabato 24 ottobre. Chi volesse unirsi al gruppo non deve far altro che contattarci tramite la nostra pagina su Facebook L’intermezzo
“E i prossimi appuntamenti in programma?”
“Stiamo ancora cercando di costituire un calendario ben preciso, che speriamo di comunicare quanto prima. Ci piacerebbe organizzare una serata per il Requiem di Giuseppe Verdi, in programma a laVerdi per il 30 ottobre. Abbiamo già preso contatti con Tania Salemme che si è mostrata entusiasta del progetto.”
L’iniziativa dei quattro studenti dell’Università Cattolica fa ben sperare e si tratta, mi preme sottolinearlo, dell’unica organizzazione studentesca a sfondo operistico ancora attiva nell’Ateneo.

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