Monterosa racconta 2018

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Il logo dell’associazione “Monterosa racconta”

L’offerta culturale ayassina per l’estate 2018 si presenta come particolarmente ricca e variegata quanto a nomi, temi e attività, aprendosi ad altre realtà ma mantenendo il legame con la valle che la ospita. Si riproporrà la suddivisione in due rassegne principali adottata l’anno scorso, cui se ne aggiungeranno altre tre di ridotte dimensioni. Ma, prima di entrare in dettaglio, una novità significativa: la nascita dell’associazione culturale “Monterosa racconta”, che si è occupata e si occuperà, per conto del Comune di Ayas, dell’organizzazione della maggior parte degli incontri.

La storica Ayas Cultura, con più di dieci anni di incontri alle spalle, affronterà un viaggio nello spazio e nel tempo in quattro incontri, fissati per le 21.15 nel salone di Monterosaterme. La prima tappa, che si terrà il 25 luglio, sarà la Milano del 1875, e in particolare il numero 39 di Piazza Duomo, dove il giovane Rimbaud alloggiò a casa di una vedova per qualche settimana dopo aver posato la penna in patria: a parlarne sarà Edgardo Franzosini, che ha condotto una ben documentata indagine sull’argomento in Rimbaud e la vedova (Skira). Marco Cimmino, storico militare e conoscitore della montagna, ci trasporterà, il 1 agosto, con il suo La battaglia dei ghiacciai. La Grande Guerra tra le nevi perenni (Mattioli 1885, Archivio Storia) nella “trincea innevata” dell’Ortles-Cevedale al tempo della Prima Guerra Mondiale, ricostruendo tutti gli aspetti delle battaglie ad alta quota e dedicando altrettanta attenzione alla psicologia degli uomini di montagna. Il 7 agosto grazie all’Atlante leggendario delle strade d’Islanda, pubblicato nella versione italiana da Iperborea a cura di Silvia Cosimini, approderemo nella Terra del fuoco e del ghiaccio: la curatrice e traduttrice si districherà tra innumerevoli leggende popolate da esseri enigmatici tanto quanto la natura che li ospita, cui daranno voce le letture inscenate della Compagnia teatrale della Civetta. A chiudere la rassegna l’8 agosto sarà un volto già noto ad Ayas: Stefano Zecchi, professore di Estetica all’Università degli Studi di Milano e romanziere, si occuperà, attraverso il suo Paradiso occidente (Mondadori), del destino di un Occidente profondamente influenzato dalla globalizzazione e dal progresso scientifico: siamo davvero in preda a un processo di rarefazione valoriale e identitaria inarrestabile? E una riapertura del dialogo con l’epoca del Romanticismo potrebbe restituire la speranza che non sia così?

I cinque finalisti allo Strega 2018: Marco Balzano e Helena Janeczek saranno entrambi ospiti ad Ayas questa estate

Altri quattro incontri serali (21.15) comporranno Ayas Littéraire – al suo secondo anno dopo il fortunato esordio – la cui missione sarà quella di intessere un dialogo con alcuni degli autori più in vista del panorama editoriale italiano. Aprirà la rassegna lunedì 30 luglio l’italo-tedesca Helena Janeczek, candidata al Premio Strega 2018 con La ragazza con la Leica (Guanda), già vincitore del Premio Bagutta. La ragazza in questione è Gerda Taro, pioniera del fotogiornalismo e compagna di avventura di Robert Capa, morta giovanissima in Spagna dove era giunta per documentare la guerra civile con la sua Leica. Candidato allo Strega di quest’anno è anche il protagonista del secondo incontro, fissato per sabato 4 agosto: Marco Balzano, già vincitore del Premio Campiello 2015, che parlerà del suo ultimo libro Resto qui (Einaudi). Una storia di montagna ambientata tra Resia e Curon, ma soprattutto una storia di resistenza: quella di chi opta per restare nella propria valle nonostante l’incombenza di un destino che, sotto forma di una diga di cemento, minaccia di spazzare via un’intera comunità. Si prosegue poi sabato 11 agosto con Chiara Marchelli, che, da aostana di nascita, attraverso New York, una città di corsa (Giulio Perrone editore) ci aprirà le porte della città in cui da quasi vent’anni vive e insegna. L’unico modo per non lasciarsi inghiottire dalla metropoli che più di tutte rappresenta il sogno americano è adattarsi al suo ritmo e imparare a trovare punti fermi all’interno del caos che impera per le sue strade: la Marchelli ci spiegherà come ci è riuscita. Infine, sabato 18 agosto, sarà il turno della bolognese Grazia Verasani di esprimere il suo punto di vista sulla scrittura e sull’editoria con La vita com’è (La Nave di Teseo). La storia del perseverante Giovane Scrittore e della sua scrittrice prediletta permette di ragionare sul rapporto tra scrittura e contesto storico-culturale, cioè di chiedersi se oggi sia possibile rimanere sinceri quando sembra che l’unico modo per sopravvivere scrivendo è adattarsi alle richieste del mercato.

Altre due piccole rassegne manterranno invece un legame più stretto con Ayas e con le catene che la sovrastano. In La Montagna e le sue storie protagonista è ovviamente la valle: Federico Fenu, lunedì 20 agosto alle 17:30, ci accompagnerà virtualmente sui sentieri ayassini attraverso le foto che ha raccolto, in anni di esplorazioni, nel libro Ayas. Nel 175° anniversario della salita alla Punta Gniffetti sarà Massimo Beltrame, martedì 21 alle ore 21:15, a svelarci i segreti del massiccio che domina la valle raccolti in Monte Rosa valsesiano (Zeisciu editore), raccontando storie così avvincenti da non avere bisogno nemmeno di essere romanzate.

Un’estate in biblioteca, rassegna curata dalla Biblioteca comunale di Ayas, vedrà succedersi sul palco, sempre alle 21.15, tre autori ayassini d’origine o adottati: Rodolfo Chasseur ci fornirà uno spaccato di vita del XVI secolo valdostano grazie alla figura cavaliere Perronetto, protagonista del suo racconto Perronetto il ramaio (Vida editore), il 18 luglio. L’ormai nota e affezionata Elisabetta Bucciarelli sarà in valle domenica 12 agosto a presentare Chi ha bisogno di te (Skira editore), in cui con sguardo attento e delicato si sofferma sul ruolo dei genitori e dei figli di oggi attraverso la storia di Meri, che cresce ascoltando i Queen, unica forma di dialogo tra lei e la Madre, che pianta un seme per ogni addio a cui si è costretta. Esordisce invece l’enfant d’Ayas Julien Bertolin, che in Le mie parole sono… (Europa edizioni) ha raccolto splendide dediche illustrate da lui stesso che aprono uno spiraglio sul mondo dei suoi sogni e affetti: appuntamento fissato per lunedì 20 agosto.

Julien Bertolin mostra una delle sue illustrazioni

Tutte le presentazioni, che si terranno tra la seconda metà di luglio e il mese di agosto, saranno ospitate nel salone di Monterosaterme di Champoluc, sul cui palco, in dialogo con gli autori, si alterneranno Francesco Deambrogi, direttore artistico di Ayas Littéraire e presidente dell’associazione “Monterosa racconta”, Caterina Soffici, scrittrice e membro del consiglio direttivo dell’associazione e Augusto Grandi, giornalista e socio dell’associazione.

Tiziano Fratus

Vale la pena di fare un discorso a parte per Poesia e Genius Loci, una novità assoluta pensata da Francesco Deambrogi ed Elisabetta Bucciarelli, la quale si sta occupando ultimamente di poesia contemporanea su BookBlister: si tratta di tre giorni di serrati appuntamenti per un percorso poetico fatto di letture nella cornice di luoghi insoliti e suggestivi. Aprirà i lavori venerdì 17 agosto, nella cappella di Saint Jacques, Gianni Gasparini, che presentando i suoi Novantanove pensieri sulla poesia (Mimesis) si interrogherà sul valore contemporaneo della poesia e su cosa significhi essere poeti oggi. Il giorno dopo toccherà al regista ed attore Corrado D’Elia, a Monterosaterme, interrogarsi sulla forza della parola poetica. Di domenica la cappella di Barmasc, antico luogo caro ad ogni abitante di Ayas, ospiterà letture di tre poeti, che, coordinati dalla Bucciarelli, dialogheranno a proposito del proprio Genius Loci: si tratta di Tiziano Fratus, il cui “bosco in versi” delle Poesie creaturali  lo rende forse l’autore contemporaneo più sensibile all’interazione tra uomo/poeta e natura, Paola Loreto, con In quota (Interlinea), in cui l’esperienza in montagna diventa metafora della fatica di vivere, e Andrea Angelucci con Mare superiore (Manni), ovvero l’Adriatico, che il poeta marchigiano ben conosce, custode di ricordi e speranze e immagine dell’io dell’autore. Seguirà, presso la Cappella Brunod di Frachey, un esperimento di Fratus: la Domus respirandi, un’«opportunità di ascolto condiviso» che, secondo le parole dell’autore stesso prevede «uno spazio contenuto e spoglio – una cella da monaco, una chiesa familiare, una cappella nel bosco, un refettorio – ospita tre seggiole: una destinata al poeta, due ai visitatori. Quando questi ultimi entrano il poeta li accoglie con un minuto di silenzio, si porge un foglio con una scelta fra quattro temi portanti: la casa del padre, la nonmadre, la fragilità della natura, lo strumento ad aria. Lettura di poesie legate al tema, alcuni minuti di silenzio e congedo con la consegna di un seme e di una poesia».

A tutti gli incontri seguirà, come di consueto, un momento di dibattito in cui sarà possibile interagire con gli autori. Questi saranno anche disponibili a firmare le copie dei propri libri, che la libreria Livres et musique si occuperà di rendere disponibili in loco.

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